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Corriere della Sera – 13 novembre 2021
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Il rifugio Cai Nassano sulla Cima Colletta, 1.493 metri nel comune di Brallo di Pregola (Pavia) è ormai chiuso da tre anni. Un tempo erano attivi anche gli impianti da sci, oggi solo un lontano ricordo delle ultime stagioni. Ma adesso si cerca un rilancio
Dopo aver percorso svariati tornanti, sullo spartiacque tra la Val Trebbia e l’alta Valle Staffora dai colori infuocati del foliage, si raggiunge Cima Colletta, 1493 m nel comune di Brallo di Pregola (Pavia). Qui, avvolto nella classica nebbia autunnale, si trova il Rifugio Cai Nassano, ormai chiuso da tre anni, e in cerca di una nuova stagione. Della località sciistica del Brallo, in voga soprattutto negli anni ‘90, resta questa grande casa in pietra circondata da boschi e sentieri, uno skilift e una manovia ormai in stato di abbandono. Un tempo Cima Colletta era meta frequentata, sia d’estate che d’inverno, da turisti, amanti del trekking e sciatori. Il clima, la flora e la fauna facevano di queste vette oltrepadane un punto di approdo ideale da chi proveniva dalle quattro province: Pavia, Alessandria, Genova e Piacenza. Una montagna ricca dal punto di vista naturalistico, e assai godibile proprio per la sua collocazione. Oggi, su questo luogo dimenticato, tuttavia, potrebbero riaccendersi i riflettori. «Stiamo collaborando con diverse associazioni ed enti locali, e cercando un’impresa che ci aiuti a ristrutturare e ad effettuare tutti gli adeguamenti — spiega Natalino Lucchelli, presidente del Club Alpino Voghera —. Abbiamo ricevuto fondi per 68 mila euro dal Gal Oltrepò Pavese a seguito dell’approvazione di un progetto di conservazione della struttura e di accoglienza. È per noi uno stimolo per iniziare, perché occorreranno in realtà 170 mila euro per i lavori complessivi che pensiamo di terminare entro la fine dell’estate 2022. Successivamente procederemo con un bando per la gestione del rifugio, rivolto a chi vorrà fare promozione turistica naturalistica, cucina e mescita in questo bel luogo di montagna». Fu proprio il Cai della sezione di Voghera a costruire a Cima Colletta, nel 1939, un bivacco in legno che venne distrutto durante la Seconda Guerra mondiale. Nel 1946 decise poi di ristrutturare una ex casermetta utilizzata durante il conflitto bellico, e la trasformò in un rifugio inaugurato il 22 settembre dello stesso anno, con il nome Rifugio Cai Nassano (dedicato ad Aristide e Vittorio Nassano). Rita Zanardi e Roberto Bassini, gli storici gestori, hanno preso in mano le redini del rifugio nel 1983, e qui sono rimasti nonostante le difficoltà di vivere in un posto sperduto ma che in cui le emozioni non mancavano, come avevano raccontato in occasione della fine della loro gestione. Un luogo suggestivo, circondato dalla natura, da caprioli, cerbiatti, in cui alba e tramonto sugli Appennini sono sempre stati pura suggestione. Dopo 35 anni, però, la loro avventura è terminata, hanno spento i fornelli su cui cucinavano i pranzi per gli avventori, e hanno girato la chiave. Le porte del Rifugio Nassano sono sbarrate dal 28 febbraio 2018, anche se centinaia di persone hanno continuato a cercarlo su Google. «Chiuso definitivamente», si legge. Così è, nonostante la fase di grande rispolvero di un territorio, quello dell’ Oltrepò Pavese, che ha beneficiato del turismo di prossimità post pandemico. «Ci mettiamo il nostro patrimonio. Non ci manca nulla, e gli arrivi di questa estate lo hanno dimostrato, ma abbiamo una montagna che deve essere valorizzata meglio. Eravamo più frequentati di Cervinia negli anni 80. Si tratta solo di impegnarsi per creare accoglienza e ritornare a splendere al passo con i tempi».