CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Voghera


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Anello dello Zuccone Campelli

domenica 11 GIUGNO 2017



Scarica il volantino in formato PDF

Zona: Prealpi lecchesi
Ritrovo: ore 6,20 in Sede; Partenza: ore 6,30.
Avvicinamento in auto: A7 x Milano, tangenziale est/ovest, superstrada x Lecco, Valsassina, Barzio, Funivia per Piani di Bobbio. Km 145x2x 0,25= € 72 + pedaggi.
Inizio escursione: ore 9
Tempo di percorrenza: 7 ore c.a.
Dislivello: +550 / -550
Quota partenza: arrivo funivia Piani di Bobbio 1.662 m.
Quota massima: Dente di Campelli 2.173 m.
Difficoltà: EE l’avvicinamento alla via attrezzata ed il ritorno, EEA la via attrezzata M. Minonzio
Pranzo: al sacco o al rifugio Cazzaniga (Piani Artavaggio)
Acqua: disponibilità scarsa (solo al rifugio, dopo 4 h!)
Ora tassativa fine escursione: ore 17 alla funivia!

L’escursione sarà effettuata solo in presenza di buone condizioni meteo. In caso di maltempo sarà rinviata.
I capi gita, se ne ritengono la necessità, si riservano di apportare variazioni all’ itinerario descritto.

ISCRIZIONI: entro venerdì 9 giugno 2017

Escursione con ferrata “Mario Minonzio”
Escursione proposta da
Paolo Biserni 3314416606
Faccin Francesco 3386000251
Enrico Lombardo 3664089767

Note - curiosità
Nelle Prealpi Lombarde Centrali, tra la Val Brembana a est, la Valsassina a ovest, la Valtorta a nord e la Val Taleggio a sud, si estende un’interessantissima zona montuosa costituita da altipiani inframmezzati da cime rocciose talora di aspetto dolomitico. Tra queste lo Zuccone Campelli, detto anche Dente di Campelli per la sua forma di grande dente molare, si innalza al centro dello stupendo anfiteatro roccioso che domina i Piani di Bobbio costituito, oltre che dallo Zuccone, dallo Zucco Barbesino e dallo Zucco di Pesciola separati dal Vallone dei Camosci ad ovest e circondati da un solitario altopiano carsico che confluisce nei Piani di Artavaggio ad est. Se sullo Zucco di Pesciola corrono vie alpinistiche ed una via attrezzata molto difficile, le cime dello Zucco Barbesino e dello Zuccone sono percorribili con il “sentiero delle Coldere”, un po’ aereo, e con la via ferrata Mario Minonzio, entusiasmante cavalcata di cresta tra guglie e torrioni, con passaggi difficili ma mai estremi, in ambiente severo e dall’aspetto dolomitico. Una curiosità: i Piani di Bobbio hannoquesto nome poiché nel medioevo vennero sfruttati come pascolo estivo da allevatori dell’Abbazia di San Colombano di Bobbio in Val Trebbia che ne era proprietaria.

Descrizione dell’itinerario
Dall’arrivo della funivia ai Piani di Bobbio si percorre un breve tratto della stradina verso il rifugio Lecco; dopo poche centinaia di metri la si abbandona per seguire un impianto di risalita verso est fino al suo termine presso una costruzione dove si trovano alcune indicazioni tra cui quella relativa alla ferrata M. Minonzio. Imboccata una traccia si seguono i segnavia bianco-rossi tra roccette e pendii cespugliati arrampicandosi sul “Sentiero delle Coldere” e passando a fianco di doline ed inghiottitoi (appunto le Coldere). Il percorso, molto interessante dal punto di vista geologico e paesaggistico, si inerpica su balze di roccia calcarea, raramente esposto, con brevissimi passaggi di facile arrampicata e ci permette di raggiungere la sommità dello Zucco Barbesino. Da qui, discesi alcuni metri ed oltrepassato un piccolo intaglio attrezzato con catena, si giunge dopo c.a. un’ora e mezzo all’inizio della via ferrata Mario Minonzio. Dall’intaglio, segnalato solo da indicazioni in vernice, si parte in verticale con un primo passaggio su facili roccette ed un secondo più delicato assistiti da pioli e pedaline metalliche. In seguito superando traversi attrezzati, tratti in cresta e saliscendi tra caminetti e forcelle, ci si avvicina alla vetta. In effetti la via assume in prevalenza le caratteristiche di un sentiero attrezzato lungo una cresta che sorprende per l’alternanza di tratti rocciosi ed altri verdeggianti con alcuni pinnacoli che ricordano l’ambiente dolomitico. Infine, tra torrioni e fessure sufficientemente attrezzate che permettono aperture panoramiche mozzafiato, si supera un’ultima scaletta ed una cengia un po’ esposta che porta alla base dell’ultimo canalediedro risalito il quale si giunge alla fine della ferrata. Girando a sinistra per sentierino in pochi metri si raggiunge la cima del Dente dei Campelli a 2173 m, maggior elevazione del gruppo dello Zuccone, su cui è posta una croce ed una tavola delle montagne circostanti. Ammirato il panorama a 360° si scende lungo un sentierino che porta ad un intaglio attrezzato e quindi, risalendo per cresta un po’ esposta, ad un’anticima conripetitore. Da qui si segue l’evidente e facile sentiero di discesa che, in poco tempo e senza pendenze rilevanti, in mezzo a prati e grossi massi, conduce sul sentiero n° 101 delle Orobie a poca distanza dal rifugio Cazzaniga-Merlini dopo c.a. 4 ore.
Al temine del pranzo si intercetta il sentiero 723 che, correndo alla base dello Zucco di Pesciola, in alto sui Piani di Artavaggio, conduce prima alla Casera Campelli e quindi alla Bocchetta del Faggio. Qui inizia il Sentiero attrezzato degli Stradini che transita sotto pareti verticali intercalate dagli impressionanti canaloni che scendono dallo Zucco di Pesciola. Si giunge così alla Bocchetta di Pesciola, porta di entrata dei Piani di Bobbio, al rifugio Lecco e quindi, lungo una stradina, alla stazione di arrivo della funivia.

Note
Abbigliamento: da trekking estivo;
indumenti ed attrezzature idonee in caso di maltempo (giacca a vento leggera, copri zaino, ricambi, copricapo e occhiali da sole, creme solari.
Attrezzatura: kit da ferrata: imbraco, corda, moschettoni, casco, guanti, scarponi con suola tipo Vibram, zaino capiente, utili i bastoncini.

QUOTE x i non Soci:
- Assicurazione obbligatoria: euro 7;
- Diritti di Segreteria: euro 4.

BUONE REGOLE DI COMPORTAMENTO
per una partecipazione consapevole
- leggi attentamente il foglio gita e valuta le tue capacità fisiche;
- attieniti alle istruzioni del capogita;
- sii puntuale agli orari;
- non sopravanzare il conduttore di gita;
- non abbandonare il gruppo o il sentiero;
- non ti attardare per futili motivi;
- coopera al mantenimento dello spirito di gruppo ed alla sua compattezza;
- rispetta l’ambiente, non abbandonare rifiuti, non cogliere vegetali, non produrre inutili rumori molesti.
Grazie per la collaborazione.