CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Voghera


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La diga di Molare(Sulle tracce del disastro di Molare, il piccolo Vajont dimenticato)

domenica 11 ottobre 2015



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Difficoltà: E
Dislivello: +/- 400 m. circa
Tempi: 2h 30 m. andata; 3 h ritorno.
Inizio escursione: ore 9.45 da Tiglieto
(presso ristorante Soleado), quota 340 m.
Pranzo: al sacco.
Disponibilità d'acqua : nessuna.
Punto d'appoggio: Ca du Rattu (loc. Garrone).
Copertura cellulare: scarsa.
Fine escursione: ore 17.30 (indicativa).
Ritrovo: ore 7.30 presso Comando VV.UU. di Voghera (via F.lli Kennedy).
Viaggio: con mezzi propri.
Percorso: Autostrada A26 Genova Voltri, uscita a Ovada, direz. Ovada; alla 2^ rotonda svoltare a sx per Genova (ex S.S. del Turchino); arrivati a Rossiglione, svoltare a dx per Tiglieto; arrivati al Passo Crocetta (prima del paese di Tiglieto), parcheggiare a destra presso il Ristorante Soleado.
Spese viaggio x auto (a/r): euro 50 - km.
162 x euro 0,25 = euro + pedaggio e 9,50

Descrizione dell’itinerario
L’andata la percorreremo in discesa (m. 400) e seguiremo il vecchio sentiero che da Tiglieto andava alle
Garrone (frazione di Rossiglione). Arrivati alle Garrone, faremo un piccolo tratto d’asfalto e prenderemo la
sterrata che porta alla diga, passando da Cascina Alberghino. Seguirà un piccolo guado (speriamo che il torrente sia asciutto, altrimenti… piedi a bagno!!) sul torrente Brigne e risaliremo la vecchia strada per la diga.
Il sentiero di ritorno è lo stesso dell'andata, ma in salita (m. 400).
Se le condizioni lo permetteranno, chi vorrà potrà visitare l’interno della diga; quindi, munirsi di torce o
pile frontali.

Un po' di storia
Il 13 agosto 1935 lo sbarramento dello Zerbino (che insieme alla diga di cui si propone la visita, creava il lago di Ortiglieto) cedette, creando un’onda di piena sul corso del fiume Orba.
L’enorme massa d’acqua spazzò via parte della Valle dell’Orba, giungendo fin oltre Ovada e causando 111 vittime, oltre ad innumerevoli danni materiali. In seguito al disastro anche il corso del fiume stesso fu
modificato. La diga principale riportò pochissimi danni ed è oggi un interessantissimo monumento di questo “Vajont piemontese dimenticato”.
La diga di Molare si trova in una zona disabitata, impervia e selvaggia. I telefoni cellulari difficilmente trovano campo.
SI RACCOMANDA LA MASSIMA PRUDENZA e BUON SENSO.

Rita ha voluto proporre questa gita perché quest’anno cade l’ottantesimo anniversario della tragedia ed è giusto ricordare un evento così catastrofico ormai quasi totalmente dimenticato.

Abbigliamento
Il solito comodo da escursionismo, a cipolla, adeguato al periodo con capi leggeri da indossare a più strati.
Kway antipioggia. Portare borraccia d'acqua.


Attrezzatura
-Scarponi da trekking con suola ben scolpita;
-Sempre utili i bastoncini.
-Per chi volesse visitare l'interno della diga: torce o lampade frontali.

Iscrizione entro venerdì 9 ottobre.
Diritti di Segreteria: euro 2, non Soci euro 3.
Assicurazione obbligatoria x non Soci: Euro 7.
Buone regole di comportamento
-leggi attentamente il foglio gita e valuta le tue capacità fisiche;
-attieniti alle istruzioni del capogita;
-sii puntuale agli orari;
-non sopravanzare il conduttore di gita;
-non abbandonare il gruppo o il sentiero;
-non ti attardare per futili motivi;
-coopera al mantenimento dello spirito di gruppo ed alla sua compattezza;
-rispetta l’ambiente, non abbandonare rifiuti,
-non cogliere vegetali, non produrre inutili rumori molesti.
Grazie per la collaborazione.