CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Voghera


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Quattro giorni in Val d’Adige
30 maggio - 2 giugno 2009


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Programma
Ritrovo: ore 6.45 davanti al comando dei Vigili Urbani di Voghera.
Sistemazione per tutta la durata della gita all’albergo Ai Spiazzi, ai margini di un bellissimo bosco in frazione Monte di Mezzocorona (Tn) Conduzione familiare, ambiente accogliente, a 900 mt di altezza immerso nel verde e nel silenzio accessibile solo in funivia ed a piedi.

1° giorno – 30 maggio

Partenza da Voghera ore 7,00 per Mezzocorona (Tn); viaggio con mezzi propri o possibilità pullman al raggiungimento di un numero adeguato di partecipanti (30 persone).
Pranzo al sacco.

Ferrata: Burrone Giovannelli (Facile).
Escursione: Sentiero sul Monte di Mezzocorona (direttamente dall’albergo).

2° giorno – 31 maggio

Ferrata: Rio Secco località Cadino (Difficile +).
Escursione: Sentiero sul Monte di Mezzocorona (direttamente dall’albergo)

3° giorno - 1 giugno

Mattinata: Visita alle piramidi di terra di Segonzano (val di Cembra)
Pomeriggio: Visita all’Abbazia di San Romedio (val di Non)

4° giorno - 2 giugno

Escursione al rifugio Croz Dell’Altissimo (Dolomiti di Brenta)
Rientro in serata a Voghera

Costi:
Albergo 45 € per persona al giorno, trattamento di mezza pensione, escluse bevande ed extra.
Pullman 60 €

Descrizione

Burrone Giovannelli (Monte di Mezzocorona)

Il Burrone Giovannelli è una famosa e suggestiva via attrezzata che si inerpica lungo una selvaggia gola incisa fra le pareti del Monte di Mezzocorona. Questo percorso, fra i più conosciuti ed apprezzati della Piana Rotaliana, è ricco di pregi e di grande soddisfazione. Sentiero ideale per il neofita che vuole avvicinarsi al mondo delle vie ferrate. I tratti attrezzati sono brevi e tecnicamente senza problemi. Al tempo stesso, le rampe di scale sono assai esposte abituando i nuovi a sopportare il vuoto sotto i piedi: in quest’ottica il percorso, per quanto facile, non deve essere sottovalutato.
Possibilità sentiero da Mezzocorona

Ferrata del Rio Secco (San Michele all'Adige)

Percorso attrezzato con le difficoltà di una impegnativa via ferrata dolomitica, arricchito però da una originalità veramente insolita. L'itinerario infatti, come dal suo nome "Rio Secco" risale il fondo di un antico corso d'acqua che nella parte interessata dalla via attrezzata rimane bagnato solo in caso di lunghi periodi piovosi normalmente infatti ancora a monte della ferrata l'acqua scompare dal greto del torrente inabissandosi in una gola sotterranea per poi riaffiorare in piano a margine dei vigneti della Piana Rotaliana .
L'itinerario, costantemente mantenuto in perfetto stato,  dagli amici della S.A.T.  di S. Michele all'Adige risale i salti rocciosi verticali e le gole veramente suggestive grazie ad un allestimento attrezzato con precisione e maestria. Il percorso non eccessivamente lungo richiede però impegno fisico e attrezzatura adeguata.
La facilità di accesso e l'agibilità per tutto l'arco dell'anno ne fanno una stupenda palestra naturale,  dove come con un tuffo ci si immerge in una natura sorprendente ed affascinante,  tra grotte, traversate esposte e piccoli strapiombi tra un susseguirsi di pareti verticali.

Quello di S. Romedio è certamente uno dei santuari più caratteristici non solo del Trentino ma d'Europa. Emana un'aura di solennità e mistero, forse per l'incredibile posizione al centro di una profonda e selvaggia forra, in cima ad un picco roccioso alto quasi 100. Si tratta di un ardito complesso architettonico formato da ben cinque chiesette sovrapposte in altezza, edificate in epoche diverse, collegate tra loro da una ripida scalinata. La più antica fu eretta in cima al torrione roccioso intorno all'anno 1000, dove era sepolto, in una tomba di roccia, l'eremita S. Romedio.

PIRAMIDI DI TERRA DI SEGONZANO

In Trentino, precisamente nella Valle di Cembra, si trova il paese di Segonzano famoso per le sue Piramidi. Si tratta di singolari pinnacoli di terra alti decine di metri che ergendosi imponenti sfidano le leggi dell’equilibrio portando alla sommità grandi sassi del peso di parecchi quintali. Sembra strano che così alte colonne di terra, apparentemente esili e fragili, riescano a sostenere il peso di quei grandi massi, che pare qualcuno vi abbia appoggiato sopra, senza crollare.
Gli abitanti della zona li chiamano “omeni de tera”, ovvero uomini di terra, vista la loro struttura che ricorda filiformi sagome con in testa dei cappelli.

Note

Attrezzatura: bastoncini, pedule, giacca a vento, berretto, creme protettive, occhiali ecc. (abbigliamento da media montagna).
Set da ferrata omologato con dissipatore, casco obbligatorio.

Iscrizione: in Sezione entro venerdì 22 Maggio
con versamento di caparra di Euro 50

Assicurazione (all’iscrizione): Non Soci CAI Euro 20