CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Voghera


Warning: Use of undefined constant file - assumed 'file' (this will throw an Error in a future version of PHP) in D:\inetpub\webs\caivogherait\articolo.php on line 7

VIA FERRATA -NITO STAICH
al Monte Tovo
Oropa (Biella)


7 giugno 2009


Scarica il volantino in formato PDF

Ritrovo – partenza: ore 7,30 davanti al comando dei Vigili Urbani di Voghera.
Pranzo al sacco

PERCORSO STRADALE
Autostrada A4 uscite Santhià oppure Carisio:direzione Biella; ad Oropa raggiungere l'omonimo Santuario e da quest'ultimo imboccare la strada per la “Galleria Rosazza”; dopo meno di un 1 km, all’altezza di un tornante, si nota un “tempietto” diroccato; a fianco della costruzione inizia una strada sterrata e qui è possibile lasciare l’autovettura.

AVVICINAMENTO
L’avvicinamento incomincia sulla cosiddetta “strada della Pissa”, al cui inizio sono posti evidenti cartelli che indicano la direzione da seguire per giungere al rifugio Rosazza: seguite tale direzione. La carrareccia prosegue salendo gradualmente la valle fino a giungere ad una pietraia che impone alla strada una netta deviazione per aggirarla: a questo punto, nei pressi di una piccola cappella e di un traliccio elettrico, si nota su un masso il cartello indicante la direzione da prendere per l’attacco della ferrata: seguire i segni rossi salendo alla belle meglio lungo la pietraia (circa 3/4 d’ora dall’auto).

Ferrata moderatamente difficile
Altitudine: 1700
Dislivello: circa 160 metri
Sviluppo: circa 300 metri
Tempo di salita: 2 h circa
Classificazione: D

Escursione proposta da: Damiano Lauretta

LA FERRATA
Si inizia con un breve tratto verticale, un traverso tra alcuni arbusti (notate alla vostra destra il colpo d’occhio sul Santuario di Oropa), alcune placche ed altro traverso. Un ulteriore tratto verticale porta ai piedi del traliccio dimesso; il cavo ed i pioli proseguono sul cemento: un corto “ponte tibetano” ci trasporta sulla parete opposta al traliccio; su tale parete si traversa a destra per giungere ad un ripiano erboso. Si prosegue non assicurati per una decina di metri fino a giungere ai piedi di un imponente diedro granitico; la parete viene affrontata direttamente sulla sinistra per uscire su una cengia. Da qui si superano una serie di paretine e piccoli traversi fino ad arrivare su un pendio posto proprio sotto i cavi della funivia (diciamo che arrampicate sotto gli occhi dei turisti che salgono al lago del Mucrone). Un salto di roccia verticale ed una placca liscia ma appoggiata vi conducono ai piedi di una piccola torre rocciosa: l’ampio camino che la separa dalla parete parallela viene superato con un secondo “ponte tibetano”. Risalendo la parete si fuoriesce su un traverso esposto che porta alla parte finale, e più impegnativa, della ferrata. Si sale una serie di placche fino a giungere sotto un evidente tetto che si supera aggirandolo sulla sinistra; in questo punto l’esposizione è evidente ed è necessario essere concentrati e veloci, in particolare se è la prima volta che ci si trova in ambienti così “aerei”. Ancora pochi metri di salita e si esce sul pianoro che segna il termine della nostra piccola “avventura”; a sinistra, proprio accanto al traliccio dove passa la funivia, si notano i segni rossi che indicano la via di rientro.

DISCESA
Si seguono sempre i segnavia bianchi-rossi in direzione della sottostante bocchetta Finestra e quindi per il sentiero n. 32 che riporta alla "strada della Pissa” (già percorsa all’andata).

Note
Attrezzatura obbligatoria : casco, imbraco, set da ferrata omologato, pedule, giacca a vento, occhiali, creme solari, abbigliamento da media montagna.
Iscrizione: in Sezione entro venerdì 5 giugno

Assicurazione (all’iscrizione): Non Soci CAI Euro 5